Donna che pulisce una finestra.
Donna che pulisce una finestra. © Liliana Drew / Pexels

Il lavoro domestico riveste un ruolo chiave nelle società contemporanee. Oltre alla sua rilevanza sociale, questo settore contribuisce alla crescita economica anche attraverso una maggiore partecipazione al mercato del lavoro dei membri della famiglia che possono contare sul supporto della lavoratrice o lavoratore domestico nelle attività di assistenza e di cura. Secondo le stime dell’Organizzazione Internazionale del Lavoro (OIL), i lavoratori domestici nel mondo soni circa 70 milioni. Di questi oltre il 73 per cento sono lavoratrici e più del 17 per cento del totale sono lavoratori migranti. I lavoratori domestici, tuttavia, comprendono una parte significativa della forza lavoro globale nel lavoro informale e sono tra i gruppi di lavoratori più vulnerabili. In Italia, la forza lavoro occupata nel settore del lavoro domestico corrisponde a circa l’otto per cento degli oltre 23 milioni di occupati. I lavoratori domestici regolari sono 850 mila, in lieve calo rispetto al 2018.


L’OIL stima che il settore di assistenza e di cura in Italia — nel quale il lavoro domestico assorbe un gran numero di lavoratrici e lavoratori — potrebbe generare, se supportato da politiche economiche e sociali, circa 1,4 milioni di nuovi posti di lavoro entro il 2030. Ciononostante, il contributo del lavoro domestico al benessere collettivo è spesso sottovalutato sia riguardo la natura specifica del datore di lavoro che — nella stragrande maggioranza dei casi è un individuo o un membro dalla famiglia — sia in relazione alle competenze e la responsabilità che esso richiede. 
    
La Convenzione dell’OIL n.189 del 2011 sul lavoro dignitoso per le lavoratrici e i lavoratori domestici stabilisce che il lavoro domestico è lavoro come tutti gli altri. Sebbene tutte le convenzioni internazionali del lavoro si applichino al lavoro domestico, la Convenzione n. 189 ha lo scopo di estendere ai lavoratori di questo settore gli stessi diritti e tutele riconosciuti a tutti gli altri lavoratori. Questo codice internazionale del lavoro include i principi e diritti fondamentali sul lavoro, il diritto all’informazione e trasparenza riguardo i termini e le condizioni di lavoro, il diritto alla parità di trattamento in materia di retribuzione, orari di lavoro, salute e sicurezza sul lavoro, protezione sociale e altri diritti, includendo delle previsioni per le lavoratrici e lavoratori in situazione di maggiore vulnerabilità, come i lavoratori minorenni, quelli migranti e coloro che abitano nei luoghi di lavoro. Attribuisce inoltre un ruolo fondamentale alla legislazione e alla contrattazione collettiva nel garantire condizioni di lavoro eque e dignitose.
    
A dieci anni dalla sua adozione, la Convenzione n.189 per i lavoratori e le lavoratrici domestici è stata ratificata da oltre 90 dei Paesi membri dell’OIL, svolgendo un’azione propulsiva per le riforme legislative e le politiche sul lavoro domestico a livello nazionale. Oltre ad essere il primo paese dell’Unione europea ad aver ratificato la Convenzione, l’Italia ha introdotto una serie di riforme che hanno equiparato il lavoro domestico agli altri lavori attraverso l’estensione dei diritti e le protezioni sul lavoro a tutti i lavoratori domestici. Queste riforme sono inoltre rafforzate da un sistema di dialogo sociale e negoziazione sui termini e condizioni del lavoro domestico, in particolare attraverso la contrattazione collettiva a livello nazionale.
    
Le trasformazioni sociali ed economiche che interessano il settore del lavoro domestico evidenziano la necessità di promuovere politiche e servizi a sostegno del lavoro domestico, delle famiglie e degli altri datori di lavoro. L’ufficio OIL per l’Italia e San Marino collabora con i suoi Membri tripartiti per rendere il lavoro dignitoso una realtà per tutti i lavoratori e le lavoratrici domestici attraverso il rafforzamento delle capacità istituzionali ad adottare riforme politiche e legislative e/o programmi efficaci, facilitare e supportare il dialogo sociale tra i membri tripartiti nonché a promuovere attività di informazione e sensibilizzazione sui diritti dei lavoratori del settore.

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